D: Signor Frigerio ci racconti come è iniziata la sua carriera. R: Ho iniziato con la polisportiva di Vipiteno, della quale sono stato anche uno dei fondatori, ho iniziato con il bob su strada, vincendo diversi titoli italiani. Fra i più importanti quelli del 1957 quando, sulla pista della Plose a Bressanone, ho conquistato la vittoria sia nel bob a due con Mocellini che nel bob a quattro con Bogana, Franceschini e Mocellini. In quell'occasione con il bob a 4 ho stabilito anche il record della pista. D: Quando è passato al bob su pista? R: Mi sono dedicato al bob su pista dall'inizio degli anni '50 alla fine degli anni '60 e ho ottenuto diversi importanti risultati sia in campo nazionale che internazionale. D: Quali sono state le sue vittorie più importanti? R: Ai campionati italiani ho vinto per tre volte la medaglia d'argento, nel 1954 assieme a Deppi, Massimo Bogana e Renato Mocellini, nel 1955 assieme a Renato Mocellini, Massimo Bogana e Deppi, nel 1967 con Polenghi, Forlani e Bonagura; in quell'occasione vinse ancora Eugenio Monti e terzo fu Ruatti. Ai campionati europei di Cortina del 1956 ho vinto la medaglia di bronzo nel bob a due assieme a Sergio Mocellini. Ai campionati del mondo di Igls nel 1963 ho conquistato la medaglia d'argento assieme a Mauro Pallua, Luigi de Bettin e Sergio Mocellini. In quell'occasione l'Italia ha vinto anche la medaglia d'oro con Sergio Zardini, terzo è arrivato l'austriaco Erwin Thaler. D: Lei ha partecipato anche alle olimpiadi? R: Sì, nel 1968 ho partecipato alle olipiadi di Grenoble, dove sono stato riserva. D: Alla fine della sua carriera agonistica ha continuato a lavorare nel settore? R: Sì, sono stato per molti anni allenatore nelle scuole di bob della FIBT, dove ho avuto fra i miei allievi anche il Principe Alberto di Monaco. Ricordo che lui, ancora inesperto, mi ha chiesto di fare una discesa; io glielo ho sconsigliato, ma lui ha voluto provare lo stesso e dopo 80 metri si è ribaltato. Negli anni ’80 sono stato giudice nelle competizioni internazionali.
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D: Lei è ricordato come un pilota che studiava minuziosamente le piste. R: Sì, è vero. Per esempio a Innsbruck sono stato molto impressionato dalla pista e dalla genialità delle curve, e subito ho pensato che a St. Moritz una pista del genere sarebbe stata l’ideale. Così ho chiesto tutti i dati tecnici e ho incaricato un geometra di farmi tutti i rilievi per realizzare delle curve armoniche e ideali. Il geometra mi consegnò tre copie di tutti gli studi e delle misurazioni. Una l’ho conservata io, l’altra l’ho consegnata al commissiario tecnico svizzero. D: E come è finita? R: E’ finita che lui ha poi provveduto alla realizzazione della pista in base allo studio che gli avevo consegnato. I risultati non sono stati subito soddisfacenti, ma negli anni il progetto è diventato proprio quello che avevo in testa. St. Moritz ancora oggi può vantare una delle piste più moderne e sicure per tutte le discipline (skeleton, bob singolo, bob a coppia e bob a quattro). Il mio interesse mi ha fatto anche capire, quando vidi la pista di Cortina, che era troppo pericolosa; infatti, quando vennero fatti i rilevamenti per verificare la sicurezza delle curve, la pista fu chiusa, così come venne chiusa per pericolosità la pista di Cervinia. D:Con la sua esperienza non ha mai pensato di proporre la realizzazione di una pista in Alto Adige? R: Sì, proprio qui da noi, visto che in provincia di Bolzano ci sono molte piste su strada, la Provincia potrebbe pensare di realizzare una pista naturale per consentire ai nostri atleti di allenarsi. Sa dove? A Ridanna. Io sono convinto che nella zona di fronte alla chiesa di Santa Maddalena, dalla parte del bosco, si riuscirebbe a realizzare una pista naturale. La zona è già attrezzata per impianti sciistici, è facilmente raggiungibile, è insomma una zona ideale. E chissà, forse adesso che ho lanciato l’idea... D: Che cosa ne pensa dei ragazzi che ora si sono nuovamente dedicati al bob? R: Intende Gschnitzer e Zanarotto? Sono forti, bravi, sono partiti bene, sono proprio contento!
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